Terrore notturno: un disturbo del sonno molto comune nei bambini
Il terrore notturno, noto anche come pavor nocturnus, è un disturbo del sonno caratterizzato da episodi di paura intensa e improvvisa che si verificano durante il sonno.
Il terrore notturno si annovera tra le parasonnie, dei disturbi del sonno episodici. Tale fenomeno è comune tra i bambini ma può manifestarsi anche negli adulti, esordisce con un improvviso senso di panico accompagnato da urla e movimenti inconsulti. In questo articolo esploreremo i sintomi del terrore notturno, le cause che determinano l’insorgenza del problema e i trattamenti per migliorare la qualità della vita di chi ne soffre e dei suoi familiari.
1. Terrore notturno e ciclo del sonno
2. Cos’è il terrore notturno
3. Sintomi principali del terrore notturno
4. Cause del terrore notturno
5. Diagnosi del terrore notturno
6. Trattamento
Terrore notturno e ciclo del sonno
Per comprendere la natura dei disturbi del sonno, tra cui il terrore notturno, è bene analizzare le varie fasi del riposo. Il sonno si può suddividere in cicli, della durata di circa 90 minuti, che si ripetono più volte durante la notte. In totale ci sono 4 stadi in cui si alternano due livelli di attività cerebrale:
- Il sonno REM, sigla che sta per Rapid Eye Movement, caratterizzato da un’intensa attività cerebrale.
- Il sonno non- REM in cui le funzioni corporee e l’attività metabolica e cerebrale rallentano.
Il terrore notturno si verifica durante il sonno non-REM, tipicamente durante la fase 3, nota anche come sonno profondo o sonno a onde lente. Questo è il momento in cui il corpo si rigenera dalle fatiche della giornata e consolida la memoria, per questo può essere difficile svegliare una persona che è in preda al terrore notturno.
Cos’è il terrore notturno
Il terrore notturno è un disturbo del sonno che si presenta con manifestazioni particolarmente violente e spaventose. Gli individui che sperimentano questo fenomeno sono attanagliati da una sensazione di terrore estremo che può essere accompagnata da comportamenti inconsci, come urla e agitazione motoria. La persona che ne soffre sembra sveglia ma, in realtà, rimane in uno stato di sonno confuso e quando riprende piena coscienza di sé non ricorda nulla di ciò che è accaduto.
Il terrore notturno è particolarmente frequente nei bambini, con una prevalenza tra l’1 e il 6% nella fascia d’età tra 4 e 12 anni. Anche se il disturbo tende a scomparire con la crescita, alcuni adulti possono continuare a soffrire di terrore notturno.
Differenze tra terrore notturno e incubi
È bene sottolineare che c’è una grande differenza tra il terrore notturno e gli incubi. Questi ultimi, infatti, qualora siano particolarmente disturbanti possono determinare il risveglio del soggetto, che si ricorderà distintamente ciò che stava sognando. Ciò accade perché gli incubi si verificano durante la fase REM in cui il sonno è più leggero. In tali circostanze, inoltre, non si presentano un’estrema agitazione fisica e grida di paura. Il terrore notturno, invece, collocandosi nella fase non REM, in particolare nella prima metà della notte, è un disturbo inconscio che non lascia alcun ricordo in chi ne soffre.
Sintomi principali del terrore notturno
Un episodio di terrore notturno può durare da pochi minuti fino a mezz’ora. In questo tempo si possono manifestare:
- Urla improvvise, che spaventano chi condivide la stanza con il soggetto o i genitori che dormono nella camera accanto se si tratta di un bambino.
- Agitazione fisica, colui che soffre del disturbo può dimenarsi e occasionalmente cercare di fuggire dalla stanza. I movimenti sono molto violenti, infatti non di rado in tale circostanza si possono riportare delle ferite o delle contusioni.
- Resistenza al risveglio in quanto tale problematica si manifesta nella fase più profonda del sonno. Fornire rassicurazioni a soggetti che sono in preda al terrore notturno è inutile in quanto parole e gesti non possono essere avvertiti.
- Sudorazione, tachicardia e respirazione accelerata.
- Sonnambulismo, alcuni soggetti si alzano dal letto e vagano per l’ambiente rimanendo addormentati.
- Amnesia al risveglio, quando si torna coscienti non si ricorda niente di ciò che si è fatto né della causa che ha provocato la paura.
Sintomi nei bambini
Nei bambini il terrore notturno è più comune rispetto che negli adulti, solitamente, si risolve con la crescita senza portare conseguenze a lungo termine. Questa parasonnia, però, può essere molto spaventosa e stressante per i genitori, poiché si tratta di episodi particolarmente drammatici. Il bambino si agita, urla, ha gli occhi aperti e il corpo irrigidito non si riesce a calmarlo in nessun modo e si fa fatica a ridestarlo.
Sintomi negli adulti
Negli adulti il terrore notturno è meno frequente ma più grave rispetto alla forma pediatrica. Spesso, infatti, la problematica è legata a un’alterata salute mentale; può presentarsi insieme ad attacchi di panico, disturbo post-traumatico da stress, ansia, insonnia cronica o altre forme di parasonnia, come il sonnambulismo.
Cause del terrore notturno
Attualmente non si conoscono esattamente le cause del terrore notturno ma varie ricerche hanno permesso di scoprire che alla sua comparsa concorrono più fattori. Uno di questi sembra essere la predisposizione genetica. Infatti, i bambini che hanno genitori o fratelli che soffrono di terrore notturno o hanno altri disturbi del sonno, come il sonnambulismo, hanno maggiori probabilità di sviluppare il problema.
Per determinare l’esordio della patologia, però, alla genetica devono associarsi alcuni fattori ambientali tra cui:
- Privazione del sonno, il disturbo si presenta più spesso in chi dorme poche ore a notte o si trova in circostanze in cui fattori esterni alterano il normale ciclo del sonno.
- Stress e ansia che spesso sono molto presenti nella vita degli adulti. Infatti, problematiche emotive o psicologiche dovute a impegni lavorativi o familiari possono tradursi in disturbi del sonno.
- Febbre e infezioni, soprattutto nei bambini. Tali alterazioni possono influenzare il normale ciclo del sonno e causare episodi di terrore notturno.
- Traumi psicologici che segnano la vita di un soggetto, in questo caso il terrore notturno può rappresentare una risposta inconscia allo shock. Nei bambini questa alterazione può manifestarsi anche in seguito a cambiamenti significativi, come il trasferimento in una casa nuova o la separazione dei genitori.
Diagnosi del terrore notturno
La diagnosi di terrore notturno viene solitamente fatta da un medico specializzato nel sonno dopo un’attenta valutazione del paziente e della sua storia clinica. Il dottore si baserà principalmente sulla descrizione dei sintomi fornita dai suoi familiari poiché gli episodi spesso non sono ricordati dal paziente. In alcuni casi per avere una diagnosi certa potrebbe essere necessario eseguire una polisonnografia, un esame che misura l’attività cerebrale, i movimenti oculari e la frequenza cardiaca durante il sonno. Il dottore dovrà tener conto anche della concomitante presenza di altre condizioni mediche o psicologiche che possono causare sintomi simili, come l’epilessia o il disturbo da attacco di panico.
Trattamento
Il trattamento del terrore notturno può variare a seconda dell’età del paziente e della gravità degli episodi. Nei bambini il disturbo tende a risolversi spontaneamente con la crescita, quindi, spesso si propone solo di apportare modifiche allo stile di vita. In particolare, si può:
- Creare una routine del sonno, andando a letto e svegliandosi ogni giorno alla stessa ora. In questo modo si stabilizza il ciclo del sonno e si riduce il rischio di episodi di terrore notturno.
- Ridurre lo stress, a tal proposito si possono usare tecniche di rilassamento, come la meditazione.
- Evitare la stimolazione eccessiva del soggetto. Da tale punto di vista non bisognerebbe assumere bevande contenenti caffeina prima di coricarsi e limitare anche l’utilizzo di dispositivi elettronici che emettono luce blu, perché possono interferire con il normale riposo e aumentare il rischio di parasonnie.
In presenza di episodi di terrore notturno è bene mettere in sicurezza la stanza, soprattutto se il soggetto tende ad alzarsi e interagire con gli oggetti. A tal proposito si possono usare anche delle barriere per evitare cadute dal letto.
Qualora la modifica delle abitudini non si dimostri efficace ci si può rivolgere alla terapia psicologica, in particolare quella cognitivo comportamentale, e nei casi più gravi impiegare dei farmaci.
Terapia cognitivo-comportamentale
Una delle strategie più efficaci per il controllo del terrore notturno è la terapia psicologica, in particolare si parla della terapia cognitivo-comportamentale. Quest’ultima mira a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono al disturbo del sonno, come ansia e stress.
Interventi farmacologici
In casi particolarmente gravi, soprattutto negli adulti, i medici possono prescrivere farmaci per diminuire la frequenza degli episodi di terrore notturno. Tra questi si possono citare sedativi leggeri da usare per migliorare la qualità del sonno e ridurre le probabilità di risvegli confusi o agitati. Tuttavia, l’uso di farmaci è generalmente considerato una soluzione momentanea, non scevra da effetti indesiderati.
Il terrore notturno è un disturbo del sonno complesso dovuto a fattori genetici, ambientali e psicologici. Sebbene sia più comune nei bambini, può colpire anche gli adulti e causare un impatto significativo sulla qualità del sonno e sulla vita quotidiana. La gestione efficace del terrore notturno richiede una comprensione approfondita dei sintomi e delle cause che determinano la problematica, nonché un approccio terapeutico personalizzato che include terapie comportamentali, interventi farmacologici e modifiche dello stile di vita.
Fonti e riferimenti
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