La pulsossimetria: che cos’è, come funziona e a cosa serve. Come e quando utilizzare un pulsossimetro per la valutazione dell’ossigeno nel sangue.
Misurare il livello di ossigeno nel sangue è diventata una pratica semplice ed usuale ma di grande importanza per la valutazione ed il monitoraggio della funzionalità respiratoria. Inoltre risulta di fondamentale importanza per valutare l’efficacia delle terapie farmacologiche o di altri trattamenti realizzati per normalizzare i valori di ossigeno nel sangue. La pulsossimetria che cos’è, come funziona e a cosa serve.
La pulsossimetria è un test non invasivo e indolore che misura il livello di saturazione di ossigeno o i livelli di ossigeno nel sangue. Tramite questo test è possibile monitorare l’ossigenazione nel sangue in modo continuo, accurato e non invasivo ed avere informazioni utili sulla funzionalità respiratoria dei soggetti che effettuano il test.
La pulsossimetria viene eseguita con il pulsossimetro. Il pulsossimetro è un piccolo dispositivo simile ad una molletta che si collega a una parte del corpo. La versione domestica, comunemente noto come pulsossimetro al dito, permette la valutazione ed il monitoraggio della saturazione del sangue. al domicilio del paziente o presso gli studi medici. Alcuni specialisti, come i pneumologi ad esempio, possono richiedere l’esame per la valutazione dell’efficacia di alcune terapie. A livello ospedaliero invece il pulsossimetro ospedaliero, viene utilizzato in terapia intensiva per monitorare l’ossigenazione degli ammalati e valutare situazioni di ipossiemia. Solo in questo modo è possibile agire tempestivamente quando si verificano situazioni di ipossiemia grave ed attuare i necessari trattamenti che possono evitare gravi complicazioni.

Indice
1. La pulsossimetria che cos’è. Perché monitorare il valore di saturazione nel sangue
2. Pulsossimetria e pulsossimetro: principio di funzionamento
3. Pulsossimetria: come eseguire la misurazione con il pulsossimetro
4. Pulsossimetri in commercio
5. Letture pulsossimetriche e accuratezza valori di saturazione dell’ossigeno
6. Pulsossimetria: valutazione dei valori di ossigeno nel sangue
La pulsossimetria che cos’è. Perché monitorare il valore di saturazione nel sangue
La pulsossimetria ha rivoluzionato la capacità di monitorare l’ossigenazione nel sangue. Lo scopo della pulsossimetria è controllare in modo continuo ed accurato quanto bene il cuore sta pompando ossigeno. Per il corretto funzionamento degli organi del corpo come il cuore e il cervello infatti il sangue deve essere ricco di ossigeno. Se i valori di ossigeno scendono al sotto determinate soglie ci possono essere gravi danni alla nostra salute.
La pulsossimetria è un esame non invasivo e indolore che misura il livello di saturazione di ossigeno. É importante monitorare e valutare la quantità di ossigeno nel sangue soprattutto per soggetti affetti da patologie che possono influenzare l’attività respiratoria. Queste patologie possono includere:
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- broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
- asma
- polmonite
- cancro ai polmoni
- anemia
- infarto o insufficienza cardiaca
- difetti cardiaci congeniti
Il monitoraggio dei valori di saturazione di ossigeno non è importante a soli fini diagnostici, ma è importante anche per la valutazione dell’efficacia delle terapie e dei trattamenti. Spesso infatti i medici possono richiedere l’esame per :
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- valutare l’efficacia di un nuovo farmaco polmonare
- valutare se è necessaria una terapia con ossigeno
- verificare se è necessario utilizzare un ventilatore polmonare
- monitorare i livelli di ossigeno durante o dopo le procedure chirurgiche che richiedono sedazione
- determinare l’efficacia dell’ossigenoterapia supplementare
- valutare se la respirazione viene interrotta momentaneamente mentre si dorme, come nei casi di apnea notturna.
Si parla di pulsossimetria notturna quando dallo specialista viene richiesto la valutazione dei livelli di ossigeno nel sangue durante il sonno. Il nostro centro effettua l’esame anche a domicilio del paziente. Prima di eseguire l’esame, è importante conoscere come si esegue, come si pratica e in cosa consiste.
Pulsossimetria e pulsossimetro: principio di funzionamento
La pulsossimetria si basa sul principio secondo cui la materia assorbe in modo differente la luce rossa e i raggi infrarossi (IR). In particolare l’emoglobina ossigenata (O2Hb) e l’emoglobina non ossigenata (HHb) presentano differenze significative nell’assorbimento alla luce rossa e vicino infrarosso (near-IR). Sfruttando questa differenza nelle proprietà di assorbimento della luce, i pulsossimetri sono in grado di rilevare la quantità di emoglobina nel sangue. Siccome l’emoglobina lega l’ossigeno, dalla quantità di emoglobina ossigenata si può ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue.
Pulsossimetria: come eseguire la misurazione con il pulsossimetro

La pulsossimetria può essere utilizzata sia ambito ambulatoriale che domestico. In alcuni casi, il medico infatti può raccomandare a soggetti a rischio l’uso di un pulsossimetro per uso domestico per la misura del livello di ossigeno. Il test si esegue posizionando il pulsossimetro, un piccolo dispositivo a pinza, su un dito della mano o del piede oppure su un lobo dell’orecchio. Il dispositivo provoca una piccola pressione, ma senza dolore o pizzicamento. In alcuni casi, una piccola sonda può essere posizionata sul dito o sulla fronte con un adesivo appiccicoso. Nel caso la sonda fosse posizionata sul dito deve essere eliminato lo smalto sulle unghie per garantire il buon esito della lettura. Il pulsossimetro sarà quindi in grado di misurare i livelli di saturazione di ossigeno insieme alla frequenza cardiaca. Piccoli fasci di luce attraversano il sangue, misurando la quantità di ossigeno. Il valore di ossigeno viene determinato misurando i cambiamenti di assorbimento della luce nel sangue ossigenato o deossigenato. Questo processo è indolore e non invasivo. Si tratta quindi di un test semplice e veloce che può essere eseguito anche al domicilio del paziente per le dimensioni e la semplicità dei dispositivi impiegati.
Pulsossimetri in commercio
Di seguito abbiamo selezionato una serie di pulsossimetri prodotti dai maggiori produttori che possono essere reperiti in commercio e che sono reperibili anche su Amazon. Sono strumenti adatti sia per uso privato che professionale e che permettono la misurazione della saturazione di ossigeno (spo2), della frequenza cardiaca (pulsazioni), dell’indice di perfusione (PI) e permettono la visualizzazione della curva pletismografica.
I valori sono mostrati in un chiaro display OLED con numeri grandi, che li rende facili da leggere. Sono dispositivi leggeri, compatti e semplici da usare; grazie alle loro dimensioni ridotte possono essere portati ovunque. Sono abbastanza accurati e permettono la lettura in pochi secondi. Questi pulsossimetri sono indicati per persone con insufficienza cardiaca, malattie polmonari croniche ostruttive, asma bronchiale. Sono utilizzabili anche durante le attività sportive ed in alta quota per tenere sempre monitorati i propri valori.
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Letture pulsossimetriche e accuratezza valori di saturazione dell’ossigeno
La pulsossimetria è in genere un esame abbastanza accurato. Ciò è particolarmente vero quando si utilizzano apparecchiature di alta qualità presenti nella maggior parte degli studi medici o delle strutture ospedaliere. Pulsossimetri di alta qualità forniscono costantemente valori di saturazione di ossigeno nel sangue con un errore di circa 2%. Una lettura quindi di saturazione dell’82 percento, ad esempio, equivale ad un valore di saturazione di ossigeno compreso tra l’80 e l’84 percento. Fattori come il movimento, la temperatura o lo smalto sulle unghie possono influire sulla precisione della misurazione. La pulsossimetria che cos’è come funziona e a cosa serve
Pulsossimetria: valutazione dei valori di ossigeno nel sangue
Un livello di saturazione di ossigeno tra il 95% e il 100% è considerato normale per la maggior parte degli individui sani. Valori compresi tra il 90% e il 95% di saturazione di ossigeno nel sangue indica una potenziale ipossiemia o una lieve carenza di ossigeno che raggiunge i tessuti del corpo. Valori inferiori al 90%, infine, indicano la presenza di un’ipossiemia. Sebbene non si ritenga che una saturazione di ossigeno al di sotto del valore dell’90% possa causare danni, casi ripetuti o coerenti di livelli di saturazione di ossigeno ridotti possono essere dannosi per il corpo e le cellule. Pertanto in queste situazioni è necessario sottoporsi ad analisi più approfondite come l’emogasanalisi e richiedere una visita da uno specialista. La pulsossimetria che cos’è come funziona e a cosa serve
Fonti e riferimenti
Pulse oximetry. Amal Jubran [PubMed]
Pulse oximetry: Understanding its basic principles facilitates appreciation of its limitations. Edward D. Chan, Michael Chan, Mallory Chan [ScienceDirect]
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