Parasonnie: cause, sintomi e terapie

Cosa sono le parasonnie, cosa comportano e quali sono le terapie che possono aiutare a eliminare o migliorare questi disturbi del sonno

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Parasonnie

Con il termine parasonnia indichiamo un gruppo di disturbi del sonno associati a movimenti, comportamenti, percezioni e sogni del tutto innaturali e indesiderati che si verificano mentre ci si addormenta, durante il sonno o al risveglio. Quasi tutti sperimentano almeno una parasonnia nel corso della propria vita. Nella maggior parte dei casi, si tratta di parasonnie benigne, che non devono destare alcuna preoccupazione.

Sebbene possano spaventare, sono episodi che possono essere evitati o quantomeno ridotti curando l’igiene del sonno e rendendo più sicuro l’ambiente in cui si dorme. In alcuni casi, può essere necessario il trattamento farmacologico.

 

1. Cosa sono le parasonnie: tipologie e sintomi
2. Parasonnie correlate a NREM
3. Parasonnie correlate alla fase REM
4. Altri tipi di parasonnie
5. Parasonnia: terapie

 

 

Cosa sono le parasonnie: tipologie e sintomi

Le parasonnie sono una sottocategoria dei disturbi del sonno e coinvolgono tutti quei movimenti indesiderati che avvengono durante il sonno. Tali comportamenti variano considerevolmente in termini di caratteristiche, gravità e frequenza.

Possono esserci movimenti, comportamenti, emozioni, percezioni, sogni anomali che possono sembrare intenzionali a chi osserva, ma la persona che li sperimenta in genere rimane addormentata e spesso non ha alcuna memoria di quello che è accaduto. Sono più comuni nei bambini rispetto agli adulti ma comportamenti di questo tipo vengono registrati a qualsiasi età.

Sebbene ogni parasonnia porti sintomi e criteri distinti, i comportamenti possono essere classificati in due gruppi generali: parasonnie correlate a NREM e parasonnie correlate a REM.

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Parasonnie correlate a NREM

Il sonno con movimenti oculari non rapidi costituisce la prima fase del ciclo del sonno, che nella seconda, terza e quarta fase diventa molto più profondo. Ognuna di queste fasi dura circa 90 minuti.

Le parasonnie correlate a NREM, cioè nella fase in cui non sono presenti movimenti oculari rapidi, sono note anche come disturbi dell’eccitazione. Sono caratterizzate da episodi ricorrenti di risveglio incompleto, reattività limitata ad altre persone che tentano di intervenire e cognizione limitata. La maggior parte delle persone che soffrono di disturbi dell’eccitazione hanno poca o nessuna memoria dei loro episodi.

Questi disturbi includono:

  • Risvegli confusionali: il dormiente mostra confusione mentale o comportamento confuso. Le persone che sperimentano risvegli confusionali mostrano un’eccitazione autonomica molto ridotta sotto forma di midriasi (pupille dilatate), tachicardia (battito cardiaco accelerato), tachipnea (respirazione accelerata) o sudorazione. I risvegli confusionali sono anche conosciuti come sindrome di Elpenor.
  • Sonnambulismo: si verifica quando le persone si alzano dal letto mentre sono ancora addormentate, ma mostrano una consapevolezza o una reattività limitata all’ambiente circostante. Il sonnambulismo può causare anche lesioni se l’individuo perde l’equilibrio o si scontra con altri oggetti.
  • Pavor nocturnus (o terrore notturno): in questo caso, le persone urlano nel sonno, anche se molti non rispondono agli stimoli esterni e al risveglio non ricordano la fonte del terrore. Questi episodi di terrore notturno durano in genere dai 30 secondi ai 3 minuti.
  • Comportamenti sessuali anomali legati al sonno: fenomeno noto anche come sexsomnia o sonnambulismo sessuale, è caratterizzato da comportamenti sessuali insoliti durante il sonno, come la masturbazione aggressiva, l’inizio di rapporti sessuali o gemiti e vocalizzazioni a carattere erotico e sessuale.
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Un’altra parasonnia comune correlata a NREM è il disturbo alimentare correlato al sonno, caratterizzato da episodi di alimentazione disfunzionale che si verificano al risveglio. La maggior parte delle persone che soffre di questo disturbo mostra una reattività limitata durante questi episodi e non ha memoria degli stessi. I rischi associati al disturbo alimentare correlato al sonno includono l’ingestione di sostanze tossiche, lesioni dovute alla cottura o alla preparazione del cibo e gli effetti fisiologici di un’alimentazione malsana o eccessiva.

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Parasonnie correlate alla fase REM

Il sonno con movimenti oculari rapidi si verifica dopo le prime quattro fasi REM. Dopo il primo ciclo completo del sonno, le fasi NREM e REM si ripetono ogni 90 minuti circa per il resto della notte. Durante la fase REM, gli occhi si muovono più rapidamente sotto le palpebre, la respirazione è più veloce e si ha un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.

Le parasonnie correlate alla REM più comuni includono:

  • Disturbo del comportamento del sonno REM: questo disturbo è caratterizzato da vocalizzazioni o movimenti insoliti durante la fase di sonno REM, spesso in reazione a un sogno. Di solito è attribuito a una disfunzione dei muscoli responsabili dell’atonia del muscolo scheletrico. Le persone con questo tipo di parasonnia possono sottoporsi a esami di polisonnografia che registrano l’attività cerebrale durante la fase REM. Questa condizione è più comune nelle persone di età superiore ai 50 anni e in chi assume determinati farmaci antidepressivi.
  • Paralisi del sonno isolate ricorrenti: le persone con questo disturbo avvertono una completa atrofia corporea all’inizio del sonno, prima di addormentarsi, e al risveglio. Durante questi episodi – che non durano più di qualche minuto – non sono in grado di muovere alcuna parte del corpo. La paralisi del sonno può causare ansia e angoscia per l’addormentarsi.
  • Disturbo da incubi: non riguarda chi ha sogni spiacevoli una volta ogni tanto ma chi fa dei sogni molto vividi e ricorrenti, definiti da minacce alla sopravvivenza o alla sicurezza. Tali incubi provocano affaticamento, angoscia, ridotta capacità cognitiva e altri disturbi diurni. Il disturbo da incubo è una componente molto comune del disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Durante questi episodi l’attività motoria è spesso limitata, nei bambini le cause sono da addebitare a fattori di stress di tipo psico-sociale.

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Altri tipi di parasonnie

Oltre alle due categorie principali di parasonnie, esistono altre tipologie dedicate ai comportamenti che si verificano nel passaggio dal sonno alla veglia. In queste parasonnie possiamo includere:

  • Sindrome della testa che esplode: nota anche come inizio del sonno sensoriale, è un disturbo caratterizzato da un forte rumore o una sensazione di esplosione in testa che fa svegliare di soprassalto. Può anche capitare di vedere un lampo di luce immaginario. Le persone che soffrono di questo disturbo al risveglio hanno palpitazioni, terrore, ansia ma non provano alcun tipo di dolore. Alcuni pazienti sperimentano anche più di un episodio per notte.
  • Allucinazioni nel sonno: si tratta di una parasonnia che si presenta con allucinazioni o durante la fase iniziale del sonno (ipnagogiche) o al momento del risveglio (ipnopompiche). Le allucinazioni possono essere di natura visiva, uditiva, tattile o cinetica. Nei casi più estremi, il dormiente può lasciare il letto, nel tentativo di sfuggire a quello che sta vivendo. Le allucinazioni possono persistere fino a diversi minuti dopo il risveglio.
  • Enuresi notturna: si tratta della minzione involontaria durante il sonno, quella che comunemente viene detta “pipì a letto”. È molto comune nei bambini piccoli e per essere considerata una parasonnia deve verificarsi in persone di età superiore a 5 anni per almeno due volte a settimana nell’arco di almeno tre mesi. L’enuresi del sonno primaria si riferisce a persone che non si svegliano mai sentendosi asciutte, mentre l’enuresi del sonno secondaria si verifica in individui che non hanno avuto episodi di enuresi notturna nei sei mesi precedenti il primo episodio.
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Parasonnia: terapie

La maggior parte delle persone che soffrono di parasonnie trovano benefici semplicemente migliorando le proprie abitudini del sonno. Sonno regolare, gestione dello stress, una routine rilassante prima di andare a letto e ore di sonno a sufficienza sono alcune di queste buone abitudini. Esistono anche terapie farmacologiche per controllare alcuni sintomi, ma dipende sempre dalla tipologia di parasonnia.

Una terapia è consigliata soprattutto nei casi in cui esista il rischio di lesioni verso sé stessi o verso altre persone. È importante cercare una soluzione anche nei casi in cui la parasonnia disturba il proprio sonno o quello delle persone con cui si dorme.

In caso di sonnambulismo o di parasonnie che fanno alzare dal letto, è fondamentale rendere la casa più sicura. Tra gli accorgimenti da adottare, può essere utile inserire l’allarme a porte e finestre, eliminare eventuali ostacoli all’interno della stanza, per evitare cadute.

È consigliato rivolgersi a centri specializzati nella cura e dei disturbi del sonno, dove specialisti in medicina del sonno possono consigliare un trattamento basato sulla diagnosi di parasonnia. I trattamenti per le parasonnie comprendono la terapia farmacologica, la terapia comportamentale o cambiamenti dello stile di vita.

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Fonti e riferimenti 

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